L'arte della guerra nella vita quotidiana by Bruno Ballardini & Sun Tzu

L'arte della guerra nella vita quotidiana by Bruno Ballardini & Sun Tzu

autore:Bruno Ballardini & Sun Tzu [Ballardini, Bruno & Tzu, Sun]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Philosophy, General, Personal Growth, Politica, Saggio, Eastern, Self-Help, Sociologia, Success, Filosofia
ISBN: 9788856628555
Google: MtM6mgEACAAJ
editore: Piemme
pubblicato: 2013-10-15T13:02:44+00:00


5 IX, 15.

Al supermercato

Un terreno in cui la forza dell’attacco è pari per noi e per il nemico si dice terreno aperto. Su questo terreno sfidare allo scontro è rischioso e combattere non è vantaggioso6.

È sabato pomeriggio, siamo in ritardo su tutto e dobbiamo assolutamente trovare un parcheggio nel centro commerciale. L’afflusso di gente è un vero e proprio delirio e non si trova un posto nemmeno a pagarlo. Giriamo più volte per l’enorme garage multipiano, ma non c’è niente da fare. Ci sono macchine parcheggiate perfino negli angoli dove si gira. Improvvisamente, si libera un posto. Scattiamo in avanti. Ma non siamo i soli ad arrivare lì. Un’altra macchina punta dritta al posto che volevamo prendere noi. Fa finta di non averci visto. Siamo arrivati insieme, abbiamo gli stessi diritti. Ma questi non si affannano nemmeno a chiedere se siamo arrivati prima noi. Sono una coppia giovane, aggressivi e tatuati tutti e due, con la musica al massimo volume. Noi non abbiamo tempo da perdere e decidiamo di puntare direttamente a occupare il posto, tanto anche noi possiamo far finta di non averli visti. Loro non demordono, l’auto fa una violenta sgommata e si para davanti alla nostra come per sfidarci a fare un passo in più. Noi decidiamo di non arretrare. Allora, com’era prevedibile, chi abbiamo davanti comincia a comportarsi da bullo (per inciso, possono tirar fuori lo stesso comportamento anche insospettabili pensionati di età matura) scende dalla macchina e si avvicina minaccioso. «A stronzo, perché te ce sei messo te?» Tentiamo di parlamentare: «E perché dovevi mettertici tu? Siamo arrivati insieme!». «Appunto! Nun avevi diritto de fregamme er posto!» «Ma non te l’ho rubato, era di tutti e due, ci sono solo entrato per primo.» Dà un pugno sul tettuccio della nostra macchina: «E allora?». E allora la situazione sicuramente sta volgendo al peggio, abbiamo l’impressione che l’altro voglia ormai soltanto litigare. Anzi la certezza, visto che è presente la sua donna e un tipo come quello non ha proprio nessuna intenzione di fare la figura del perdente davanti a lei.

Improvvisamente scegliamo di cambiare strategia. Rispondiamo sorridendo: «Allora, pari o dispari?». Lui, spiazzato dal nostro improvviso cambio di tono, fa finta di non capire: «Checcazzo hai detto?». «Ho detto che ce lo giochiamo a pari o dispari. Se vinco resto, se perdo me ne vado.» La reazione del nostro contendente è confusa, dapprima sembra inebetito poi scoppia a ridere. «Okkey ce sto… tu sei matto, ma ce sto!» Il seguito è semplice ed economico. Trasformando tutto in gioco, abbiamo guadagnato un’opportunità: in caso di vittoria il nostro avversario non potrà più reagire in modo violento e accetterà l’esito, mentre noi avremo costruito un’opportunità in più. E poi, anche se non era morra cinese Sun Tzu avrebbe approvato lo stesso. Perché dove il campo è aperto e le condizioni sono le medesime per i contendenti, è meglio non combattere. Rispetto a come erano messe le cose prima, la nostra idea ha sparigliato le carte e ci ha consentito



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